Il 1960 fu un anno fondamentale per Gastone Nencini, da tutti i punti di vista, non solo sportivo ma anche umano. Vince il Tour de France, prima di lui solo Bottecchia, Bartali e Coppi si erano aggiudicati la Grand Boucle, sfiora il successo al Giro d’Italia, che gli sfuggirà per soli 28 secondi, e conosce l’amore della sua vita Maria Pia. L’amore trovato e l’attesa del suo primo figlio gli daranno quella serenità e quella carica interiore per ottenere quei successi, primo tra tutti il Tour, che lo consacreranno come il campione che conosciamo. In questo libro un vecchio giornalista, che nel 1960 aveva seguito come reporter quel Tour, racconta ad un giovane collega la storia e i protagonisti di quell’edizione, la tragedia della caduta di Roger Rivére, il controverso rapporto tra Binda e Gastone Nencini e quello tra la maglia gialla e i compagni di squadra, il “giallo” che si cela dietro la famosa stretta di mano tra Charles De Gaulle e il campione toscano. Parallelamente viene narrata la storia d’amore tra Gastone e Maria Pia, una storia d’amore “clandestina”, in una Firenze popolare ormai scomparsa. Nel libro sono pubblicate le lettere che Gastone Nencini scriveva dal Giro d’Italia e dal Tour de France a Maria Pia, che ci restituiscono il ritratto inedito di un uomo dolce e innamorato.